TERAPIE

Metodo FSC (Facilitazione dello Sviluppo delle Cerebropotenzialità)

DALLA DIAGNOSI PRECOCE ALLA FACILITAZIONE DELLO SVILUPPO NEUROPSICOMOTORIO
Metodo FSC ideato, sviluppato, applicato ed insegnato dalla Associazione Ricerca e Sviluppo delle Cerebropotenzialità, “A.R.C. i Nostri Figli” ONLUS.

Da molti anni stiamo lavorando con estrema attenzione nel campo della riabilitazione dei disturbi dello sviluppo del bambino e crediamo di aver potuto elaborare, data l’esperienza acquisita, un abbozzo di protocollo facilitante lo sviluppo del bambino che speriamo vivamente possa essere utile a quanti lavorano in questo stesso nostro campo.

Per determinare il grado di validità della nostra proposta di una semplice ed efficace modalità di approccio diagnostico-riabilitativo per tutte le problematiche dello sviluppo del bambino (la sindrome che meglio le rappresenta e che può essere ritenuta emblematica per i problemi dello sviluppo è la Paralisi Cerebrale Infantile) abbiamo voluto fare una ricerca analizzando statisticamente tutto il nostro lavoro svolto in un periodo di dieci anni.

Tale proposta globale, diagnostica - educativa e rieducativo-riabilitativa è conseguenza di un lavoro durato varie decadi, con tutti i tipi di patologia in cui lo sviluppo del bambino viene compromesso fin dal suo primo apparire alla luce, per cause ereditarie, genetiche o traumatiche.

Il sistema di riabilitazione infantile attualmente in uso presso le nostre strutture nazionali, a detta degli stessi operatori ed anche da quanto si evidenzia dalle loro analisi pubblicate, sembra non essere efficace sia nel prevenire che nel curare i bimbi affetti da problemi dello sviluppo.

Dalla bibliografia internazionale si arriva alla stessa conclusione di una non sufficiente, per non dir nulla, efficacia dell’intervento riabilitativo per migliorare i bimbi con problematiche dello sviluppo.

Anche le nostre prime esperienze di riabilitazione furono veramente deludenti. Nonostante il molto interesse ed il molto impegno, abbiamo avuto scarsissimi risultati soddisfacenti. Per questo abbiamo cercato di analizzare a fondo il nostro operato e quello di vari colleghi, per vedere se esistessero cause reali che giustificassero la nostra e altrui delusione, e soprattutto se esistessero altre vie o modalità di intervento efficaci.

Due dati sono da subito apparsi importanti a nostro avviso dalla nostra ricerca:

1. I risultati migliori li abbiamo conseguiti quando il nostro intervento si dirigeva a bambini piccolissimi (intorno ai tre mesi di vita). La precocità dell’intervento è la discriminante reale per l’efficacia dello stesso?

2. La stragrande maggioranza dei pazienti con Paralisi cerebrale Infantile avevano nella loro storia alla nascita poche e ben determinate situazioni, che noi abbiamo chiamato “di parto a rischio” per un futuro sviluppo neuropsicomotorio inadeguato o patologico e cioè:

1-parto gemellari,
2-parto pretermine-prematuri, 
3-parto dismaturi
4- parti distocici (forcipe, ventosa, taglio cesareo, parto podalico)
5- indice di Apgar inf. A 3 al 1° minuto e inf. 7 al 5° minuto,
6-neonati con crisi convulsive,
7- ittero neonatale grave,
8-crisi ipocalcemiche o ipoglicemiche con segni neurologici,
9-parto da madre diabetica,
10-parto da madre con gestosi,
11-parto da gravidanze a rischio
12-parti con liquido amniotico tinto-melmoso,
13- neonati con infezioni in atto.

Tutte queste situazioni a rischio sono da tener presenti nella diagnostica neonatale in vista del trattamento precoce e per la prevenzione dei danni dello sviluppo.

La nascita pre-termine deve essere considerata come importante condizione di rischio nel compromettere lo sviluppo. Ogni anno in Italia nascono circa 40.000 bambini prima che la gravidanza raggiunga il termine previsto. Molti di questi bambini, senza un tempestivo e competente intervento specialistico ed in sedi adatte, non potrebbero sopravvivere. Enormi progressi sono stati compiuti negli ultimi anni nel campo della patologia neonatale. La qualità dei livelli di assistenza raggiunti dalla terapia intensiva neonatale (TIN) italiana è pari a quello dei migliori paesi europei.

La sopravvivenza sempre maggiore di questi bambini ha evidenziato però il sorgere di alcune importanti difficoltà per cui, di fatto, molti di questi soggetti sono maggiormente a rischio per l’insorgenza di una serie variegata di disturbi: del linguaggio, dell’ apprendimento, problemi socio-emozionali… problemi di movimento e di autonomia nella vita di relazione…  

Recenti ricerche attribuiscono una grande importanza alle cure ricevute fin dal primo ingresso in Terapia Intensiva Neonatale, ai livelli di stimolazione ambientale a cui il nato pre-termine è inevitabilmente troppo precocemente esposto e alla qualità delle relazioni che il bambino instaura con i genitori prima e dopo la dimissione. Viene ipotizzato che tutte queste componenti giochino un ruolo fondamentale nel favorire o meno lo sviluppo e la successiva qualità di vita del bambino. Noi a tutto questo aggiungiamo che data la situazione di questi casi estremi un rimedio altrettanto necessario e certamente efficace sarà il trattamento precoce, che in questi casi significa “prima possibile e comunque”.

Anche il bambino che nasce sottopeso è altamente minacciato di avere notevoli difficoltà nel suo futuro: il Ministero della Sanità Italiano ha emanato i risultati di una ricerca dove si conclude che bambini nati con un peso inferiore ai 1500 grammi hanno un rischio dal 40% al 64% di soffrire disturbi gravi dello sviluppo (come Paralisi cerebrali infantili ad esempio), ed in percentuale ancor più alta di soffrire di disturbi più lievi dello sviluppo come disturbi del comportamento, dell’intelligenza, del linguaggio ecc. .
Tenendo presenti questi due primi punti fondamentali abbiamo continuato la nostra ricerca e la nostra esperienza diagnostica e riabilitativa nel nostro centro.

Per quanto riguarda la Riabilitazione crediamo che gli addetti ai lavori siano al corrente delle modalità più comuni di trattamento dei disturbi dello sviluppo.

Il metodo che viene solitamente applicato si dice essere il metodo Bobath, ma la nostra esperienza della attività svolta normalmente in tutti i centri da noi visitati ci permette di concludere che praticamente si lascia alla esperienza, abilità e fantasia del terapista la responsabilità di applicare le modalità terapeutiche che ritiene più opportune per il bambino e consone al suo modo di vedere il problema. Teoricamente tutto ciò sembrerebbe logico e corretto ma non ci si rende conto come in questo campo abbia grandissima importanza l’esperienza personale con tanti bambini e con gravità diversa e con diversa patologia (oltre alla conoscenza precisa delle modalità di sviluppo del bambino dalla nascita fino alla conclusione del primo anno di vita), esperienza che non può avere una singola persona, bensì una scuola.

Inoltre di solito vengono applicate due o tre sedute specialistiche di riabilitazione la settimana; in casi rari e fortunati quattro o cinque sedute la settimana.
La modalità di trattamento applicata da A.R.C. è un programma studiato, elaborato, e attuato dal Dottor Castagnini, derivato dall'esperienza fatta di quanto di valido ha appurato e sperimentato in tutti i metodi maggiormente utilizzati, tra cui è importante segnalare il Vojta, per la riabilitazione dei disturbi dello sviluppo. 

Tenendo conto dei risultati, si sono scelte solo le modalità terapeutiche efficaci, rielaborandole in schemi e modalità adeguate e contemporaneamente facili ed idonee per essere applicate anche da i non addetti al lavoro, come possono essere i famigliari, sempre sotto la direzione e responsabilità degli specialisti FSC.

Un metodo di educazione-rieducazione o di riabilitazione deve essere ritenuto meritevole di essere applicato solo se porta miglioramenti evidenti in tempi ragionevoli. Una delle condizioni fondamentali per ottenere risultati a nostro avviso, oltre alla qualità della terapia, è la frequente applicazione, intesa come almeno 4 sedute al giorno per un tempo adeguato per seduta (venti minuti massimo). Per rendere possibile tale modalità di intervento è indispensabile la collaborazione positiva dei famigliari debitamente preparati allo scopo.

La metodica proposta e seguita nell'Associazione Ricerche e Sviluppo sulle Cerebro-potenzialità, si avvale appunto di queste modalità di approccio e può essere così riassunta:

Terapia neuropsicomotoria, su base neuropsicoevolutiva, evocante schemi di carattere neuropsicomotorio noti e presenti già nel neonato (congeniti ed innati), mediante stimolazioni adatte in posture adeguate, applicata per un tempo sufficiente nell’arco della giornata, definito in almeno 4 sedute di 20 minuti cadauna. 
Risulta ovvio che tale metodica può essere messa in atto solo con l’apporto positivo e costante dei famigliari.

Il Centro di riferimento funge da struttura di valutazione e programmazione del piano terapeutico adatto, di controllo dei risultati e di adattamento continuo del programma terapeutico da insegnare adeguatamente ai famigliari perché lo possano applicare poi con frutto a domicilio.

Un solo terapista ben preparato può benissimo seguire 20 – 30 pazienti e ancor più, con i loro genitori. Le terapie eseguite diventano almeno 28 la settimana, in confronto delle solite 2 o 3 la settimana come avviene oggi solitamente.

A parte la differenza di metodo da noi proposto ed applicato, che sicuramente si diversifica nettamente dai tradizionali ed è a nostro avviso molto più propositivo ed efficace, anche solo il numero di terapie settimanali applicate la dice lunga sulla serietà di un programma e potrebbe anche da solo rendere forse conto del perché della sua efficacia.

Siamo convinti che la metodica proposta da A.R.C. potrebbe diventare facilmente bagaglio professionale di tutti i centri di riabilitazione e modificherebbe sensibilmente la situazione attuale del settore riabilitativo infantile.

LA TERAPIA 

Terapia neuropsicomotoria, su base neuropsicoevolutiva, evocante schemi congeniti o innati di carattere neuropsicomotorio, mediante stimoli adatti in posture adeguate, per un tempo sufficiente all'apprendimento, individuato in quattro sedute al giorno di 20 minuti cadauna
Caratteristiche principali:

Non è una medicina, ma viene applicata come se lo fosse 
Non richiede macchine, ma solo un tappeto di gomma adatto 
Si tratta di una terapia fisica, una specie di “ginnastica” particolare
Serve solo un buon tappeto da ginnastica e tanta buona volontà ed applicazione
Serve la collaborazione dei famigliari

Vantaggi:

Aiuta il bambino nel suo sviluppo globale neuropsicomotorio : mentale, affettivo, psicologico, soluzione dei problemi, apprendimento,...
Ha effetto sull' organizzazione o riorganizzazione della attività dei neuroni cerebrali.

Modalità:

La terapia consiste nel far svolgere al bambino una particolare attività neuropsicomotoria che ripete i movimenti della prima infanzia in una successione particolare.

Gli stimoli da proporre al piccolo paziente devono essere solo quelli in grado di facilitare l’adeguamento allo sviluppo fisiologico sia delle sue competenze posturali che della sua iniziativa neuro e psicomotoria …
La terapia deve essere eseguita 4 volte al giorno per 20 minuti ogni volta.

I genitori vengono istruiti da personale specializzato e qualificato; vengono successivamente seguiti secondo il bisogno dagli stessi.

Alle famiglie, A.R.C. I nostri Figli cerca di procurare un appoggio psicologico e pedagogico sufficiente per sostenerle nella loro quotidianità.

La terapia è efficace. I miglioramenti sono notevoli anche a qualunque età, ma è meglio iniziare prima dei tre mesi .

La terapia non ha una durata specifica; è legata alla guarigione del bambino, che accade spesso se si interviene già nei primi 3 mesi di vita.

N.B.! CONTROINDICAZIONI: NESSUNA !!!

Qualora, senza necessità ma solo per prudenza, si avvii un programma terapeutico, il bimbo non andrà incontro a “complicanze” di nessun tipo.
Al contrario: l’ attività proposta, essendo di grande utilità nel facilitare uno sviluppo armonioso, risulterebbe alla fine solo utile e vantaggiosa. Potrà essere sospesa tranquillamente nel momento in cui il nostro giudizio confermerà la normalità dello sviluppo per il bambino per la sua età.

Pedagogia dello Sviluppo

La Pedagogia dello Sviluppo è lo studio teorico-pratico dei problemi inerenti l'educazione. Pone particolare attenzione e rispetto per lo sviluppo fisiologico globale della persona, ne conosce le regole e la logica.

Tratta quindi le modalità adatte per studiare e proporre progetti educativi individualizzati, ma fondati su basi comuni a tutti e ben conosciute e protocollate, miranti a promuovere lo sviluppo globale della persona con disturbi dello sviluppo e con qualsiasi altro problema che ostacoli il regolare percorso educativo e scolastico (autonomia, comunicazione, linguaggio, preparazione alla scuola e accompagnamento del percorso scolastico, ...) .

La Pedagogia dello Sviluppo si propone quindi di favorire la crescita della persona, rispettandone l'età funzionale e la dignità.

L'atteggiamento educativo di fondo è la "dolce fermezza", cioè il proporsi come presenza su cui contare, ponendo fin dall'inizio regole ben precise all'interno delle quali il bambino possa iniziare a conoscere sé, il proprio corpo e l'ambiente, destreggiandosi, sperimentando autonomia e responsabilità proporzionate alla propria età ed alle proprie capacità.

Metodo Ait Berard
Il metodo AIT Berard ha lo scopo di stimolare il sistema uditivo con suoni unici prodotti dal dispositivo EAREDUCATOR. Tali suoni unici stimolano il sistema uditivo per ridurre o eliminare i problemi all'interno del sistema. Il Dr. Berard descrive il suo programma come metodo di riqualificazione in modo che i suoni vengono elaborati. Studi condotti hanno evidenziato che una debolezza in qualsiasi parte del funzionamento del sistema uditivo può avere un effetto a catena, interferendo con il processo globale, portando così una perdita di efficienza. La persona può presentare irritabilità, iperattività, stanchezza, distrazione, dolore, disagio, ansia e confusione. Ci possono essere anche problemi in altre aree di elaborazione sensoriale, tra cui la visione, tatto, olfatto, gusto, etc.
Il sistema uditivo ha molte funzioni.
La maggior parte della gente pensa di sentire come la sola funzione del sistema uditivo e non si rendono conto che questo sistema è responsabile di molte altre funzioni e attività. Esso controlla l'equilibrio, la pianificazione e il coordinamento motorio, aiuta nel controllo dei movimenti oculari, la mano e le dita quando si scrive, e ci permette di usare un linguaggio appropriato, infine contiene il centro di controllo per tutti i processi sensoriali. Così, ha senso che quando il sistema uditivo non funziona in modo efficace, si possano verificare molti problemi diversi, tra i quali :
 ritardi di sviluppo del linguaggio
 difficoltà di lettura
 scarsa concentrazione
 scarsa capacità motoria
 difficoltà nelle abilità di visione
 disfunzioni nella elaborazione sensoriale.
Non sorprende, allora, che la persona possa essere mal organizzata e possa avere poca fiducia in se stessa.
Dopo questa breve introduzione ne consegue che quando il programma Berard AIT riqualifica il sistema uditivo, i benefici possono estendersi ben oltre la semplice capacità di ascoltare meglio. I genitori spesso riportano un miglioramento nella capacità del bambino di prendere la palla, le parole possono essere pronunciate in modo più chiaro, e il volume della voce può essere regolato in modo più appropriato. Alcuni bambini possono iniziare a parlare per la prima volta e coloro che già parlano ma presentano un vocabolario limitato si evidenzia una capacità molto più complessa nell'uso del linguaggio con un espansione del vocabolario. Con i miglioramenti
nella parola e nel linguaggio, la maggior parte delle persone iniziano a mostrare maggiore interesse per la socializzazione. I bambini possono anche cominciare a colorare, disegnare e scrivere con più abilità. Poiché il sistema sensoriale comincia ad elaborare l'input in modo più accurato, la necessità di essere costantemente alla ricerca di modi di regolare le loro esperienze sensoriali diminuisce, ed ora il bambino ha la possibilità di partecipare e concentrarsi su altre cose importanti. I bambini o ragazzi possono essere più calmi, dimostrare meno ansia e irritabilità, e mostrano molta più fiducia in se stessi.

Training

Dopo una valutazione qualitativa e quantitativa dell’ascolto sarà proposto, se necessario, un ciclo di musica modulato dall’Earducator con due sedute giornaliere di mezz’ora per dieci giorni consecutivi.
A chi è indirizzata il metodo AIT?
A bambini dai tre anni di età e adulti senza limite di età che presentano:
 difficoltà di ascolto, fischi nell’orecchio,
 incapacità di filtrare il rumore, ipersensibilità uditiva (autismo, Asperger)
 deficit dell’attenzione, difficoltà di lettura, di comprensione,
 di apprendimento e disturbi del linguaggio (DSA)
 problemi comportamentali, iperattività, irritabilità (depressione)
Cosa aspettarsi dalla terapia AIT?
 un emergere della capacità di filtrare e sopportare il rumore,
 un aumento dell’attenzione, della comprensione e del linguaggio,
 un miglioramento della qualità dell’ascolto,
 un miglioramento del controllo comportamentale e del benessere
Psicomotricità

È una disciplina che accompagna il bambino nella sua crescita svelando quali sono i suoi punti di forza e aiutandolo ad acquisire fiducia nelle proprie capacità. E' un percorso di crescita e sviluppo di sè che attiva le varie aree come i processi cognitivi, di relazione, di movimento utilizzando il corpo. La psicomotricità rappresenta un sistema di controllo e di feedback utili per il raggiungimento di una relativa stabilità interna, allenando la comunicazione tra attività motoria e processi cerebrali. E’ il rapporto che si crea tra l’apparato neurologico e quello locomotorio e si esprime quando l’uno ha bisogno dell’altro per attivare un movimento interno o esterno al corpo. Il rapporto corrisponde al risultato espresso da due concetti fondamentali:
- La mente: per progettare e sviluppare il pensiero del movimento corporeo richiede le informazioni provenienti dal corpo
- Il corpo: per progettare ed attivare il movimento dell’apparato locomotorio richiede i relativi impulsi al sistema nervoso centrale i quali inevitabilmente giungono condizionati alle altre funzioni cerebrali. 
Le due concezioni sono in stretto rapporto tra loro e le informazioni di uno condiziona l’altro in maniera tangibile. Le azioni motorie, sociali, intellettive, emotive e la comunicazione di un individuo sono il risultato di una elaborazione di dati provenienti dalle funzioni cerebrali e dalle funzioni motorie. 
La terapia psicomotoria dunque ha come obiettivo quello di permettere di superare le difficoltà, che si sono inserite nella storia evolutiva, aiutando il soggetto ad organizzare la vita di relazione, a trovare la possibilità di introdurre, nella propria esistenza, l’ordine della realtà e dei valori attuali e ancora a fargli ritrovare la condizione del potere creativo della sua persona. La terapia psicomotoria si avvale del contributo di diverse espressioni del movimento: la ritmica, il gioco e l’espressione corporea in generale.  
L’educazione psicomotoria ha come punto di partenza lo sviluppo psico-biologico del bambino. Essa considera il bambino nella sua unità e si propone di rifare le tappe mancate dello sviluppo psicomotorio. 

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